IL TUO CERVELLO PRODUCE ABBASTANZA GABA?

Ti capita di sentirti triste, eccitato o irritato senza una ragione apparente e in modo ricorrente? Probabilmente è colpa del GABA, una fra le molecole naturali più importanti che ci abitano, conosciuta anche come il neurotrasmettitore della calma e del rilassamento, perché capace di rallentare l’attività cerebrale.

GABA è l’abbreviazione di una molecola: l’acido gamma amminobutirrico, un neurotrasmettitore (ossia una sostanza chimica che le cellule cerebrali usano per comunicare fra loro) che regola l’eccitabilità cerebrale mediante l’inibizione del rilascio di neuroni. Questo meccanismo genera una sensazione di calma e riduce stress, ansia e alcune malattie.

Il GABA è, di fatto, il neurotrasmettitore inibitore più usato. I neurotrasmettitori inibitori diminuiscono le probabilità che un impulso nervoso si presenti con troppa forza. È inoltre coinvolto in aspetti quali: vista, sonno, tono muscolare e controllo motorio e si trova oltre che nel cervello, nell’intestino, stomaco, vescica, polmoni, fegato, pelle, milza, muscoli, reni, pancreas e organi riproduttivi.

A COSA SERVONO I NEUROTRASMETTITORI

Per capire come funziona il GABA nel cervello, dobbiamo guardare il meccanismo di azione e gli effetti di un neurotrasmettitore. Per definizione è un messaggero tra i neuroni. Tuttavia, il tipo di messaggio trasmesso può variare da un neurotrasmettitore all’altro. Ne esistono di due tipi: neurotrasmettitori eccitanti e neurotrasmettitori inibitori. Il GABA appartiene a quest’ultima categoria. In altre parole, ha un potenziale inibitore. Lo fa legandosi a recettori specifici, detti recettori GABA o recettori GABAergici.

PENSIERI INDESIDERATI, ANSIA E STRESS

Il GABA è presente ad alte dosi all’interno dell’ippocampo – l’area del cervello che controlla la memoria – e permette di sopprimere i pensieri indesiderati. Difetti nella sintesi o nel rilascio di questo neurotrasmettitore, spiegano i pensieri intrusivi che caratterizzano il disturbo da stress post-traumatico, l’ansia, la depressione e la schizofrenia. Ecco perché è così importante per il nostro equilibrio mentale.

Il meccanismo sottostante all’incapacità di scacciare i pensieri intrusivi e sgraditi è stato individuato da un gruppo di ricercatori dell’Università di Cambridge, e i cui risultati sono illustrati in un articolo pubblicato su “Nature Communications”.

Studi precedenti avevano mostrato che la difficoltà ad arginare i pensieri indesiderati è connessa a una ridotta attività nella corteccia prefrontale, già nota per avere un ruolo primario nel controllo delle azioni: “Noi possiamo avere reazioni veloci, che sono spesso utili, ma a volte abbiamo bisogno di controllarle e impedire che si verifichino. Un meccanismo simile ci deve aiutare a evitare che si presentino pensieri indesiderati“, spiega Michael C. Anderson, coautore dello studio. Ma la corteccia prefrontale è solo un tassello del problema: in tutti i disturbi caratterizzati da pensieri intrusivi si osserva infatti anche un’iperattività dell’ippocampo, l’area cerebrale responsabile del controllo della memoria.

Nel recente studio Anderson ha sottoposto un gruppo di pazienti con pensieri intrusivi e un gruppo di controllo a un test che richiedeva di rifuggire da alcune idee per concentrarsi su altre, mentre i soggetti venivano sottoposti sia a risonanza magnetica funzionale (fMRI), sia a spettroscopia di risonanza magnetica (spettroscopia NMR). Mentre la fMRI permette di identificare i livelli di attività delle diverse aree cerebrali, la spettroscopia NMR permette di risalire al tipo di molecole coinvolte in questa attività.

Dal confronto dei dati raccolti è emerso che la capacità di inibire pensieri indesiderati si basa su un neurotrasmettitore – una sostanza chimica all’interno del cervello che permette la trasmissione di messaggi da un neurone all’altro – chiamato appunto GABA (acido gamma-amminobutirrico).

Il GABA è il principale neurotrasmettitore inibitorio: il suo rilascio da parte di un neurone sopprime l’attività nelle altre cellule a cui è connesso. In particolare, è risultato che basse concentrazioni di GABA all’interno dell’ippocampo rendono difficile bloccare il recupero di ricordi e pensieri. In prospettiva, la scoperta potrebbe offrire un nuovo approccio per arginare i pensieri intrusivi in varie patologie, sviluppando farmaci in grado di migliorare selettivamente l’attività GABA all’interno dell’ippocampo.

SCARSI LIVELLI DI GABA

Nella maggior parte dei casi una disfunzione dei livelli di GABA può essere attribuita direttamente allo stile di vita, come sostiene il dottor Datis Kharrazian, ricercatore alla Harvard Medical School: “troppo stress, una cattiva alimentazione, la mancanza di sonno, troppa caffeina e l’intolleranza al glutine, sono cause di un’alterazione dei livelli di GABA”.

Anche i batteri intestinali producono questo neurotrasmettitore, motivo per cui la disbiosi, uno squilibrio fra i batteri intestinali buoni e cattivi, può provocare una produzione ridotta di GABA.

L’eccesso di acido glutammico poi, diventa GABA con l’aiuto della vitamina B6 e dell’enzima acido glutammico decarbossilasi. Ma una carenza di vitamina B6 o una reazione autoimmune possono interferire con la produzione del GABA. Sono molti i cambiamenti chimici che possono influire sull’equilibrio acido glutammico-GABA. Per quanto riguarda le sostanze di consumo: la caffeina inibisce l’attività del GABA, mentre l’alcol e i calmanti la aumentano.

COME AUMENTARE NATURALMENTE I LIVELLI DI GABA

Esistono degli integratori di GABA che contengono una versione sintetica di questo neurotrasmettitore. Tuttavia, vi sono delle controversie in merito alla loro efficacia.

Vi sono molti altri modi per mantenere sani livelli di GABA. Uno di questi è l’alimentazione. I ricercatori hanno analizzato i contenuti di GABA in un’ampia varietà di alimenti, come germe di riso integrale, germogli di riso integrale, germogli d’orzo, germogli di soia, fagiolini, mais, orzo, riso integrale, spinaci, patate, patate dolci, cavolo e castagne.

Una ricerca condotta dall’Istituto di Bioscienze dell’Università di Cork, in Irlanda, ha rivelato che gli alimenti probiotici aumentano l’acido γ-amminobutirrico. Alimenti come lo yogurt, il chefir, il kimchi e i crauti contengono i ceppi batterici produttori di GABA: Lactobacillus brevis e Bifidobacterium dentium.

Se sei preoccupano per i tuoi livelli di GABA, i medici consigliano di ridurre al minimo l’ingestione di caffeina, dato che inibisce la capacità di questo neurotrasmettitore di legarsi ai suoi recettori. Puoi bere del tè, che contiene meno caffeina, ma possiede l’amminoacido l-teanina, che aumenta questo neurotrasmettitore.

Un altro modo molto efficace per aumentare i livelli di GABA è fare attività fisica. Qualsiasi tipo di attività fisica aumenta i livelli di questo neurotrasmettitore, ma lo yoga è la più indicata. I livelli di GABA nel cervello possono aumentare fino a un 27% dopo una sola sessione di yoga.  Inoltre il GABA può, in qualità di neurotrasmettitore inibitore, agire come miorilassante naturale. Ciò significa che può prendere parte al rilassamento muscolare, con un interesse non trascurabile per quanto riguarda la fase di recupero dopo l’attività.

Oltre ai benefici in caso di stress e ansia, il GABA è noto anche per gli effetti sulla salute cardiovascolare. Gli studi dimostrano che questo neurotrasmettitore inibitore può ridurre la pressione arteriosa inibendo il rilascio di alcuni neurotrasmettitori eccitanti. Può dunque risultare interessante nel contrastare alcuni disturbi cardiovascolari come la pressione alta, fattore di rischio importante per l’incidente vascolare cerebrale o ictus.

In secondo luogo gli studi hanno dimostrato che questo neurotrasmettitore svolge un ruolo importante nella regolazione dell’appetito. La sua azione influisce sull’assunzione del cibo e può contribuire a contrastare l’aumento di peso, in particolare nell’ambito di una dieta.

I BENEFICI DEL GABA

Le scoperte scientifiche riassumono così i benefici di un livello equilibrato del neurotrasmettitore:

  • un’azione tranquillizzante e rilassante: favorisce in maniera naturale il rilassamento dell’organismo;
  • un’azione tranquillizzante e rilassante: aiuta naturalmente a combattere lo stress, l’ansia e i disturbi associati (stanchezza, problemi di insonnia, irritabilità, aggressività…);
  • un potenziale anti-insonnia: contribuisce a favorire l’addormentamento;
  • un effetto miorilassante: favorisce il rilassamento dei muscoli e partecipa attivamente al recupero dopo lo sforzo;
  • un potenziale antidepressivo: ha un’influenza positiva sugli stati emotivi;
  • un effetto ipotensore: può ridurre la pressione arteriosa e contribuire a stabilizzarla;
  • benefici per evitare di prendere peso: prende parte alla regolazione dell’assunzione di cibo;

A questo punto, sai cosa fare naturalmente se ti senti irritato, nervoso e particolarmente ansioso senza una vera ragione. Insomma, ora tocca a te!